Recupero dati Hard Disk

Ti sei reso conto di aver cancellato per errore documenti importanti dal tuo Hard Disk? Vorresti recuperarli ma non sai come fare? Non disperarti! Se non è passato troppo tempo dalla cancellazione, hai buone probabilità di recuperare i file persi. Ciò che devi fare è avere un po’ di pazienza e leggere i consigli contenuti in questo articolo. Proseguendo nella lettura scoprirai quali sono i principali programmi che puoi usare per il “recupero dati da Hard Disk”.

Innanzi tutto, devi sapere che quando cancelli un file in realtà non viene eliminato definitivamente dall’hard disk, ma viene semplicemente contrassegnato come cancellato dal file system, e lo spazio del disco dove era salvato viene reso disponibile. Pronto per contenere altri file. Quindi, fin quando quella parte del disco non viene sovrascritta da altri dati, usando appositi tools, in grado di esplorare il contenuto di un hard disk, è possibile leggerne il contenuto.

Purtroppo, un discorso a parte meritano le memorie di tipo SSD (c.d. dischi allo stato solido). Infatti, le memorie di nuova generazione hanno un sistema diverso di memorizzazione, in quanto utilizzano un chip per leggere e scrivere i dati. Questa loro caratteristica le rende più veloci e meno sensibili ad urti, non avendo parti meccaniche, ma, allo stesso tempo, rende difficoltoso il recupero di file cancellati per errore. Vediamo insieme perché.

Recuparo dati su SSD (c.d. disco allo stato solido)

Il primo problema che si potrebbe incontrare quando si cerca di recuperare dati su memorie di tipo SSD, è la crittografia. Infatti molti SSD fanno ricorso alla crittografia per proteggere i dati memorizzati nel dispositivo. Di conseguenza, per accedere ai dati l’utente deve essere a conoscenza di specifiche credenziali.

Ma non è l’unico ostacolo che si incontra quando si tenta il recupero dati su SSD.

Come ho già detto in un precedente articolo dal titolo Recuperare file cancellatila gestione dei file, il loro salvataggio e la cancellazione all’interno del disco, spetta al File System e quindi al Sistema Operativo.

Il file system su un SSD mantiene una lista dei blocchi in uso, ma gli SSD non capiscono i file system e quindi non possono accedere a quella lista. Per ovviare a questo inconveniente, e per mantenere costante la velocità di accesso alla memoria, è stato implementato un meccanismo attraverso il quale il Sistema Operativo comunica al controller della memoria SSD quali sono i blocchi non più in uso. In pratica il Sistema Operativo, tramite il comando TRIM, informa il controller quali sono i blocchi di memoria non più in uso. Il controller, a sua volta, provvederà alla loro effettiva rimozione nei tempi e nei modi “prescritti” a livello firmware.

Lo scopo principale del comando TRIM è, appunto, quello di mantenere la velocità dell’SSD per tutto il suo ciclo di vita, ed evitare il rallentamenti.

Quindi, a differenza del recupero dati su hard disk tradizionali, su un dispositivo SSD non è necessario attendere la loro sovrascrittura per perdere definitivamente i file. Infatti, a seguito del comando TRIM, il controller provvederà autonomamente a ripulire i blocchi resi disponibili. Di conseguenza, il tempo trascorso dalla cancellazione del file al suo tentativo di recupero dev’essere relativamente breve se vogliamo avere qualche probabilità di recuperare i file cancellati per errore.

Recupero dati da Hard Disk

Occupiamoci ora di vedere quali sono i principali software usati per il recupero dati da hard disk.

La maggior parte di questi software possono essere usati sia su SSD che su hard tradizionali. L’importante è, naturalmente, agire per tempo, soprattutto su SSD.

Recuva

Recuva è un programma per Windows in grado di recuperare immagini, musica, documenti, video, e-mail o qualsiasi altro tipo di file perso. Può recuperare file da qualsiasi supporto riscrivibile: schede di memoria, dischi rigidi esterni, chiavette USB e altro ancora!

Recuva è disponibile in due versioni, una versione Free, gratuita, e una Professional a pagamento.

Se non hai particolari pretese, la versione gratuita è facile da usare e la puoi usare senza limitazioni. La versione a pagamento costa poco meno di 20 euro e ha qualche funzione in più, come il supporto per hard disk virtuali e gli aggiornamenti automatici. Il costo della versione a pagamento è veramente irrisorio. Il programma è distribuito da CCleaner e con soli 39,95 euro puoi acquistare le versioni Professional dei principali tools realizzati dalla società.

Recuva può recuperare i file da dischi danneggiati o formattati di recente.

Recupero data da hard disk con recuva

Scarica il programma dal sito CCleaner attraverso questo link.

Una volta installato, avvialo, seleziona il disco o la memoria esterna da dove vuoi recuperare i file e avvia la scansione.

Al termine della scansione, l’utility ti mostrerà la lista dei file trovati attraverso la quale potrai scegliere quali ripristinare e, per ogni file (soprattutto se sono immagini) puoi visualizzare un’anteprima.

Se la scansione, non riesce a ripristinare il file che cercavi, puoi avviare la scansione approfondita, selezionandola tramite il pulsante Options.

Una funzione interessante, messa a disposizione da recuva, è quella di poter cancellare in modo permanente i file recuperati. In pratica, se vuoi rendere definitivamente irrecuperabili file già cancellati, puoi prima tentare il recupero e, in caso di successo, sovrascrirverli per impedirne un successivo recupero.

Se vuoi cancellare in modo sicuro i tuoi file, ti consiglio di usare CCleaner.

DiskDigger

DiskDigger è una piccola utility che ti permette di recuperare file cancellati o persi dal disco rigido, da schede di memoria o da chiavette USB.

Recupero dati Hard Disk con DiskDigger

L’applicazione è semplice da usare e non richiede l’installazione. È sufficiente scaricare il file e avviarlo.

Ha due modalità di recupero definite “dig deep” e “dig deeper“.

Dig deep è la modalità più veloce che consiste nell’eseguire la scansione del file system alla ricerca di file cancellati. Seppur più veloce, questa metodo di scansione dipende dal tipo di file system e, di conseguenza, può essere eseguita solo su quelli supportati.

La modalità Dig Deeper invece, esegue la scansione più approfondita del hard disk. Questa modalità, va a leggere i bit contenuti nei singoli blocchi, cercando di ricostruire i files e di identificarne il formato.

In realtà quest’ultima tecnica è detta Data Carving, ed è comune a molti programmi di recupero dato. Consiste nell’ispezionare in modo approfondito la memoria del dispositivo leggendo ogni singolo settore, riuscendo a recuperare file anche parzialmente sovrascritti e di identificarne il tipo tramite l’analisi dell’intestazione.

Programmi Open Source per il recupero dei dati dall’hard disk

PhotoRec IT

PhotoRec è una utility open source e multi piattaforma per il recupero di file dai dispositivi di memoria di massa. Il programma è distribuito insieme a TestDisk, un’applicazione usata per recuperare partizioni perse e per ripristinare dischi di avvio danneggiati.
PhotoRec
PhotoRec ignora il file system, poiché fa ricorso alla tecnica del Data Carving, e può quindi funzionare anche se questo è gravemente danneggiato. Il riconoscimento del tipo di file avviene mediante la ricerca dell’intestazione.

Poiché spesso non c’è frammentazione dei dati, può riuscire a recuperare anche l’intero file.  PhotoRec è in grado di riconoscere circa 400 tipi di file. Sul sito puoi consultare la lista completa dei formati che è in grado di riconoscere.

Il programma non richiede installazione ed è disponibile per tutti i Sistemi Operativi.

Purtroppo non ha un interfaccia grafica user friendly e funziona in modalità terminale.

Una guida passo-passo in italiano sull’uso di PhotoRec la trovi a questo indirizzo.

Foremost – recupero dati da hard disk su Linux

Foremost è un programma da riga di comando usato per recuperare file su linux. Il processo usato per il recupero dei file è il Data Carving, di conseguenza il riconoscimento del file avviene basandosi sull’ headers, il footers, e la struttura interna dei dati.

Foremost può analizzare sia file immagini generati da dd, Safeback, Encase, etc, che recuperare file direttamente dalla memoria del dispositivo.

Il programma inizialmente è stato sviluppato per l’”Air Force Office of Special Investigation” degli Stati Uniti, e per il “Center for Information Systems Security Studies and Research“. Successivamente il codice sorgente è stato reso disponibile e distribuito con licenza open source.

Per installare Foremost sui sistemi basati su Debian/Ubuntu basta eseguire il comando:

sudo apt install foremost

Foremost può essere usato per recuperare sia tutti i file in una partizione, tramite il comando:

sudo foremost -i /dev/hdc1(esempio partizione di origine) -o /recovery/foremost (cartella di destinazione)

altrimenti puoi scegliere di recuperare solo un determinato formato di file specificandone il tipo:

sudo foremost -t jpg -i /dev/hdc1 -o /recovery/foremost

Il comando recupera solo le immagini presenti nella partizione /dev/hdc1.

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Rocco Vincy

Analista/Programmatore, web developer e blogger, mi occupo di sicurezza informatica e delle comunicazioni. Co-fondatore del sito/blog "BlogAmico" Telegram: @RoccoVincy

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