Il referendum abrogativo
Il referendum lo possiamo considerare come il più importante istituto di democrazia diretta.
Grazie ad esso i cittadini possono esprimere direttamente il loro parere senza la mediazione del Parlamento.
L’ordinamento italiano prevede i seguenti tipi di referendum:
- abrogativo, disciplinato dall’art. 75 della Costituzione, volto ad abrogare in tutto o in parte una legge, può essere richiesto da 500.000 elettori o 5 consigli regionali;
- costituzionale il cui fine è chiedere il consenso popolare perché una legge o una norma costituzionale possa entrare in vigore; può essere richiesto entro tre mesi dalla pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale da 500.000 elettori, ovvero 1/5 dei membri di ciascuna camera del Parlamento ovvero da 5 Consigli regionali;
- territoriale, finalizzato a modificare l’assetto territoriale di Regioni, Province o Comuni;
- consultivi, utilizzati per sentire il parere popolare circa una determinata questione politica (mera richiesta di parere legalmente non vincolante quanto alla decisione successiva), come avvenne il 18 giugno 1989 dove venne richiesto il parere popolare sul conferimento o meno di un mandato costituente al Parlamento europeo;
Solo il referendum abrogativo, però, costituisce fonte del diritto, in quanto esso influisce direttamente sul diritto oggettivo abrogando disposizioni di leggi preesistenti. Inoltre, per essere valido devono presentarsi alle urne la maggioranza (50% + 1) degli aventi diritto al voto.
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