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Laura Santi, la sua battaglia per il diritto di scegliere è sempre più intensa: ecco cosa sta succedendo

Laura Santi e la sclerosi multipla che si fa sempre più intensa: ecco cosa sta cambiando nella società moderna

Laura Santi vive con la sclerosi multipla dal 2000, e la sua storia è un cammino di lotta e resilienza. Con le sue parole, trasmette la passione per la vita e il desiderio di controllare il suo destino, in un contesto che ha visto il suo corpo minato da una malattia implacabile. Il recente riconoscimento della possibilità di accedere a pratiche di morte assistita in Umbria ha riacceso i riflettori sulle esperienze delle persone disabili che affrontano scelte difficili. Scopriamo ora la sua incredibile storia, ricca di emozioni e determinazione.

Laura racconta la sua vita con un entusiasmo contagioso, nonostante le sfide quotidiane. «Io ho sempre amato moltissimo la vita», afferma. La sua tenacia l’ha portata a praticare sport come lo sci e il nuoto, adattando strumenti e cambiando le sue abitudini per poter continuare a vivere appieno. La sua diagnosi è arrivata in un momento della sua vita in cui tutto sembrava andare per il meglio. «Ero una ragazza carina, tacco 12, andavo a ballare», ricorda, con un sorriso amaro. La scoperta della sua malattia ha rappresentato un colpo duro, ma Laura ha deciso di affrontarla a testa alta, cercando di non arrendersi mai.

La sclerosi multipla, con la sua natura imprevedibile e spesso brutale, ha cambiato il suo mondo. La diagnosi iniziale, un’infiammazione al nervo ottico, sembrava un problema gestibile, ma col passare degli anni, la malattia si è rivelata sempre più aggressiva: «La malattia è stata buona con me per molti anni», dice, ma le cose sono poi cambiate. Oggi, Laura è completamente tetraplegica e vive in sedia a rotelle. La sofferenza fisica è accompagnata da una profonda lotta interiore. Si chiede continuamente se la vita che conduce sia ancora dignitosa: «Ma io voglio continuare a vivere così?», questo il pensiero che la tormenta.

La scelta di essere libera

Con grande determinazione, Laura afferma di aver ricevuto dall’azienda sanitaria di Perugia il via libera per accedere alla dolce morte. Questa notizia l’ha colta alla sprovvista, ma l’ha anche riempita di un senso di libertà inaspettato. Pur sapendo che la vita che conduce è piena di dolori e limitazioni, la possibilità di scegliere quando e come andarsene le dà un nuovo potere. «È così, può sembrare paradossale essere felici di morire, ma per me è una liberazione», racconta. La presa di coscienza di avere il controllo su questo aspetto della sua vita è un conforto, in quanto permette a Laura di guardare al futuro, anche se indefinito, con una nuova prospettiva.

Ciononostante, non ha preso una decisione riguardo al momento in cui vorrà andarsene. «Non so quando e se sarà. Ho un orizzonte indefinito, ma è un orizzonte che governo io», spiega. Questa libertà di scelta diventa, per Laura, una forma di cura palliativa che le permette di affrontare ogni giornata con una nuova speranza. La sua storia diventa così un racconto che si intreccia con il tema dell’eutanasia e del diritto di ogni individuo a decidere del proprio corpo e della propria vita.

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La forza dell’amore e del supporto

Un aspetto fondamentale della vita di Laura è il supporto incondizionato del marito Stefano. «Lui non è mio marito, è il mio tutto, un uomo immenso», commenta, esprimendo la profonda gratitudine per la sua presenza costante. La malattia ha messo a dura prova il loro legame, ma Stefano è sempre lì, accanto a lei, condividendo momenti di gioia e difficoltà. Insieme, affrontano le sfide quotidiane e cercano di vivere il presente, nonostante il peso della sclerosi.

Ma Laura non si ferma qui. È grata anche all’associazione Coscioni, che ha giocato un ruolo cruciale nel garantirle la possibilità di scegliere. «Grazie a loro ho conquistato non il diritto di morire, ma la vita», afferma con una determinazione che traspare. Il suo messaggio arriva chiaro: la lotta per i diritti delle persone disabili non è solo una questione di salute ma anche di dignità e libertà. La storia di Laura Santi rappresenta un riflesso importante di come la vita, anche quando segnata dalla malattia, possa comunque essere vissuta con passione e coraggio. La sua testimonianza è un invito a riflettere sulle scelte e sul valore della vita, in tutte le sue sfumature.

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